di R. Pan [S3]
Nel suo significato letterale, la parola ECONOMIA indica le regole per il buon funzionamento della casa, cioè i criteri per amministrare saggiamente i beni materiali affinché sopperiscano nel modo migliore alle necessità della vita. Per molto tempo l’economia ha svolto all’interno della società il ruolo che le competeva, essendo del tutto pacifico che essa doveva essere un semplice strumento finalizzato al vivere bene e non lo scopo primario e finale dell’agire umano. L’economia, pertanto, era sì importante, ma lo era in quanto subordinata ad altri valori e principi, anche di natura religiosa e morale, su cui si fondava la convivenza umana. Oggi, invece, assistiamo alla comparsa di una forma di economia che non riconosce altro valore diverso da sé, che fa di sé stessa una divinità e che come tale pretende di creare la ricchezza dal nulla diventando così un raffinato strumento di rapina legalizzata e rivelandosi sempre più disumana, brutale e immorale. I meccanismi di cui si serve l’economia moderna sono del tutto sconosciuti alla stragrande maggioranza della gente, così, sotto la maschera tranquillizzante della democrazia, una minoranza di persone avide e senza scrupoli domina di fatto la società e si arricchisce smisuratamente derubando gli altri del frutto del loro lavoro. I detentori del potere economico, le lobby degli usurai e dei banchieri, e i loro vassalli della politica e dell’informazione hanno tutto l’interesse a mantenere nascosto il loro modo di operare e a circondare di una spessa cortina fumogena le loro azioni. Il gioco, infatti, come sempre avviene con gli ingannatori e i truffatori, può durare solo fino a che l’imbroglio non venga messo allo scoperto. Il libro ECONOMIA IMMORALE, scritto da Lorenzo Parolin, è un piccolo ma completo saggio di economia moderna. Con puntiglio e precisione egli ha svolto una laboriosa ricerca nella enorme massa di informazioni e disinformazioni di cui è inondata la nostra società, ha individuato origine e sviluppo di questo sistema perverso e pervertitore, ha riconosciuto i meccanismi di cui esso si serve per succhiare dai cittadini le loro ricchezze ed ha esposto in maniera assolutamente semplice e piana il modo di agire dei gruppi che determinano il destino della nostra società. Per coloro che abbiano voglia di aprire finalmente gli occhi, di cominciare a capire cosa sia davvero la moderna economia, di sapere quali siano i centri del potere e come essi funzionino, il libro di Parolin è una mappa decisiva e illuminante. Un libro di questo genere dovrebbe essere adottato nelle scuole per far conoscere l’abc dell’economia e i processi occulti che si svolgono sotto il naso dei cittadini ignari e rincitrulliti dai mezzi di disinformazione di massa. Parolin non usa mezze parole, né, come si dice, le manda a dire, ma espone papale papale il gioco nascosto del signoraggio, dell’emissione della moneta, del prestito, dell’interesse, dell’inflazione e dello scambio inuguale per cui certi gruppi disonesti e avveduti danno carta straccia o valori virtuali e in cambio si impossessano di risorse naturali e di beni reali prodotti dalla fatica altrui. Tutto il grande inganno del sistema bancario mondiale, l’imbroglio degli organismi sovrannazionali strutturati in modo da opprimere legalmente i più deboli e arricchire i più forti, il gioco delle rendite di posizione, dello sfruttamento più brutale e disumano dell’uomo sull’uomo, tutto ciò appare con sorprendente e palmare evidenza e completezza nella prima parte del libro, sottotitolata “Meccanismi di predazione”. La seconda e la terza parte del libro, sottotitolate rispettivamente “Considerazioni intorno alla debolezza e alla cattiveria della natura umana” e “L’ideale a cui tendere”, si inoltrano su sentieri più ardui e impegnativi. In esse infatti l’Autore esprime delle interessantissime e personali osservazioni di natura filosofica e religiosa. Se infatti l’economia odierna è immorale - e non fu sempre così, o almeno, non lo fu sempre in maniera così massiccia! – c’è da chiedersi perché il male abbia raggiunto una tale intensità e quali altri riferimenti vitali siano venuti meno al punto da permettere l’emergere di un sistema così disumano e corruttore. In questi frangenti sorgono spontanee delle domande: “Quali linee di resistenza si possono contrapporre al male morale? Quali modi di agire sono più appropriati per costituire una linea di difesa o per cercare di ricostruire rapporti veramente degni dell’uomo e della sua razionalità?” A tal riguardo val la pena di accennare a quella che l’Autore chiama la “rivoluzione dolce”. Non si può combattere il male col male, perché in questo modo si verrebbe a potenziare, anziché ridurre, il male nel mondo. Soltanto pensando bene, parlando bene e facendo il bene si limita il suo opposto. Bisogna ritornare ad investire, ma non più o non solo sui beni materiali, bensì su quelli che la speculazione, l’inflazione, l’inganno e la truffa non possono distruggere. La vera ricchezza sta altrove. È nel progresso spirituale che conviene investire! [rif. www.lorenzoparolin.it ]